Malacalzetta: il borgo fantasma tra le montagne di Fluminimaggiore
Nascosto tra i boschi del Marganai e la valle di Oridda, il villaggio minerario di Malacalzetta è oggi un luogo sospeso nel tempo. Ruderi, mura di pietra e laverie crollate raccontano una storia fatta di lavoro, sacrificio e vita comunitaria. La natura, rigogliosa e selvaggia, avvolge ciò che resta di questo borgo fantasma del Sulcis-Iglesiente, restituendogli un fascino misterioso e struggente.
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Storia e origini
La zona di Malacalzetta era sfruttata già in epoca pisana, come dimostrano i numerosi antichi pozzi minerari documentati nel ’700 dall’ingegnere Belly.
La concessione moderna fu assegnata nel 1872 e nei decenni successivi il sito conobbe fasi alterne di attività. Nel XX secolo la gestione passò a varie società minerarie, tra cui la Pertusola, che investirono nell’estrazione di piombo, zinco e barite.
Il villaggio minerario crebbe con edifici per gli operai, direzione, uffici, infermeria e spazi comunitari. Negli anni ’50 e ’60, grazie a impianti modernizzati, Malacalzetta visse il suo periodo di massimo sviluppo, arrivando a ospitare centinaia di lavoratori.
Le infiltrazioni d’acqua nei pozzi e la progressiva crisi del settore portarono però alla chiusura definitiva nel 1986.
Cosa vedere oggi
Passeggiando tra i ruderi di Malacalzetta si possono ancora osservare:
- i resti delle abitazioni degli operai e degli uffici della direzione;
- le strutture industriali legate all’estrazione e lavorazione dei minerali;
- la laveria, con le sue arcate in pietra invase dalla vegetazione;
- scorci panoramici sulla valle di Oridda e i boschi del Marganai.
Oggi è uno dei luoghi più affascinanti del Sulcis-Iglesiente per chi ama i borghi fantasma e la fotografia di archeologia industriale.
Come arrivare al villaggio minerario di Malacalzetta
La miniera di Malacalzetta si trova nelle campagne tra Fluminimaggiore e Iglesias, immersa nella valle di Oridda.
- 🚗 In auto: da Fluminimaggiore sono circa 20 minuti, da Iglesias circa 30.
- 🅿️ Non ci sono parcheggi ufficiali: l’auto si lascia lungo la strada sterrata che conduce al sito.
- 🥾 Alcuni sentieri escursionistici del Cammino Minerario di Santa Barbara includono il passaggio a Malacalzetta.
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Esperienze e tour guidati
La visita a Malacalzetta può essere arricchita con:
- Grotte di Su Mannau, un capolavoro speleologico a pochi chilometri.
- Tempio di Antas, importante sito archeologico nuragico e romano.
- Percorsi sul Cammino Minerario di Santa Barbara, tra laverie, pozzi e villaggi abbandonati.
-
Tour ai villaggi minerari di Ingurtosu e Montevecchio, più a nord.
Consigli pratici
- Gli edifici sono in rovina e non in sicurezza: meglio non entrare.
- Porta scarpe da trekking e acqua.
- Primavera e autunno sono i periodi migliori per visitarlo.
- Perfetto per fotografi e amanti dei luoghi fuori dalle rotte turistiche.
FAQ
La miniera di Malacalzetta è visitabile liberamente?
Sì, è accessibile ma non attrezzata.
Quali minerali si estraevano?
Piombo, zinco e, nel Novecento, soprattutto barite.
Quando è stata chiusa?
Definitivamente nel 1986.
Quanto tempo serve per visitarla?
Circa 45 minuti – 1 ora è sufficiente per esplorare i ruderi e godersi il paesaggio circostante.
Cosa vedere nei dintorni?
Le grotte di Su Mannau, il Tempio di Antas, le spiagge di Buggerru e Cala Domestica.
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Conclusione
Il villaggio minerario di Malacalzetta è un luogo che unisce memoria storica e fascino decadente. Oggi, tra ruderi e vegetazione, racconta la vita e il lavoro dei minatori che per oltre un secolo hanno animato questa valle. Una tappa emozionante per chi vuole scoprire i luoghi abbandonati del Sulcis-Iglesiente.
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